Verso l’isola ad oriente: Giappone, il viaggio.
Le valigie
L’angoscia più grande della Mater Familias non è la chiusura della casa o la pulizia del frigorifero; l’angoscia più grande è rappresentata dalle valigie! 20 kg a testa per 2 mesi di vacanza con tutti i climi immaginabili: caldo umido e pioggia in Giappone, umido e caldo in Thailandia, primavera a Sydney, inverno a Melbourne ed Adelaide, caldo di giorno e freddissimo di notte nel deserto del centro Australia, clima tropicale al nord e poi di nuovo primavera a Brisbane.
Due mesi di viaggio: il sogno di una vita, una vita passata a correre e organizzare, mai la possibilità di perdere il controllo, mai la possibilità di allontanarsi per più di 20 giorni, le canoniche ferie d’agosto o la chiusura risicata di Natale. 30 anni di lavoro fatto con amore e con passione ( forse troppa), fatti usando più il sentimento che la razionalità, un lavoro che mi ha dato tanto e a cui ho dato tantissimo. La vita è il futuro, il futuro diventa sempre più corto man mano che passano gli anni, arriva il momento che non si può più rimandare. Ed eccomi lì con le valigie.
Medicine- di solito non ne porto ma questa volta forse è meglio di sì…
Articoli igiene personale – ebbene sì: senza profumo non parto- sapone, deodorante, shampoo ecc.
Mollette per panni, filo per stendere, sapone di Marsiglia – non lo potrebbero fare meno pesante?
Biancheria intima e n.2 pigiami a testa ( estate- inverno)
1 costume bagno a testa – 1 salviette spugna a testa.
Blue jeans, tuta ginnastica, pantalone corto, pantalone lungo, 1 capo mediamente elegante.
Magliette, camicie, felpe e maglione di lana.
Giacche invernali impermeabili e impermeabili tipo K-Way
Cappelli, guanti e calze pesanti.
Scarponcini, sandalo e ciabatte di gomma-
La cosa più inutile che ho messo in valigia? Un ferro da stiro da viaggio…mai usato.
La più utile? Una piletta a led.
MIRACOLO: le valigie si sono chiuse ed in totale pesavano 61,5 Kg.
Che brava sono stata, me lo sono detto davanti allo specchio come da sempre: tenere alta l’autostima è vitale.
Partenza
Ciao Mamma, ciao cane, ciao gatto. Spero di rivedervi tutti. L’ansia s’insinua: 2 mesi via? Sono troppi, telefonata dalla Malpensa a Mamma..non sono l’unica: telefonata a mamma è una prerogativa di tutti gli italiani in tutti gli aeroporti del mondo. W il telefonino.
Volo Thai TG 941, le prime ore passano tra film, lettura e mini nanne, le ultime 3 sono pura sofferenza, spilli nelle ginocchia, piedi gonfi e il caffè offerto sa di succo d’arancia e il succo d’arancia sa di caffè.
Aeroporto Suvarnabhumi , a Bangkok sono le 6 di mattino, i controlli sicurezza sono pesanti, vorresti dire loro che un sorriso non guasterebbe, anzi….Decisione corale: upgrade in business per la prossima tappa Bgk-Tokyo, dopo 12 ore di classe turistica ( il trasporto bestiame delle compagnie aeree) altre 7 ore e mezza sarebbero letali. Il prezzo è onesto, pagato fatto, sms a mamma, peccato che il volo utilizza un Boeing abbastanza vecchiotto: nella business non funziona lo schermo video ed in più ci regalano tre beauty contenenti prodotti vari che non ci servono e vanno ad appesantire il bagaglio a mano ma a cavallo donato non si guarda in bocca e, con prospettive di viaggio avventura in Australia ed in ottica di sopravvivenza, mica s’abbandona il regalo.